I venti periodici vengono definiti come tali quando, in determinati periodi dell’anno, invertono il loro senso.

L’area interessata dal Mar Mediterraneo, in particolare, classifica i venti in base alla loro direzione e ciò viene determinato dalla Rosa dei Venti.

Qui di seguito, dunque, andremo a vedere quali sono i venti periodici del Mediterraneo, analizzando, nello specifico, le loro differenti caratteristiche.

Quali sono i venti periodici del Mediterraneo?

A seconda di quelli che sono i cambiamenti atmosferici, i venti del Mediterraneo soffiano in sensi differenti e la loro classifica si basa sulla direzione dalla quale provengono, utilizzando i punti cardinali.

Nello specifico, i venti periodici di quest’area sono 8:

  • Tramontana, è il vento freddo che arriva dalle regioni polari del Nord. In Germania, ad esempio, risulta freddo e umido mentre, quando arriva in Italia, raggiunge temperature basse ma secche.
    Tale vento può registrare raffiche molto forti e solitamente si manifesta quando il cielo è sgombro da nuvole e quindi non piove.
  • Grecale, altro vento freddo e secco, soffia da Nord-Est e il suo nome è legato alle antiche credenze dei navigatori del Mediterraneo che pensavano che la sua origine fosse greca.
    Anche questo vento soffia a raffiche e si presenta quando il cielo è sereno.
  • Levante, è invece un vento meno freddo e di leggera intensità. Quando questo arriva in Italia, specie nel mar Tirreno, preannuncia l’arrivo di cattivo tempo e di possibili piogge.
  • Maestrale, è il vento tipico del Mediterraneo centrale, soffia da Nord-Ovest e può raggiungere velocità di oltre 100 km/h.
    Questo è quel vento che preannuncia l’arrivo dell’inverno e si concentra soprattutto sull’alto Tirreno e sul mar Ligure.
  • Austro, chiamato anche Ostro o Mezzogiorno, rappresenta un vento più debole che arriva dal Sud e la sua presenza preannuncia tempeste e piogge che però non generano precipitazioni di elevata pericolosità.
  • Ponente è il vento dell’estate, presente dunque nei mesi più caldi e proviene da occidente, arrivando per lo più sulle coste del Lazio.
    La sua origine è data dal diverso riscaldamento del mare e della terra, generando un vento piuttosto fresco e piacevole ed è concentrato maggiormente sulle coste tirreniche e adriatiche.
  • Libeccio proviene, invece, dalla Libia e si forma soprattutto dopo il brutto tempo e le grandi piogge, infatti è portatore di sereno e cieli limpidi. Una delle sue peculiarità è quella di formarsi in brevissimo tempo, raggiungendo velocità anche considerevoli, per poi arrestarsi con la stessa rapidità.
  • Scirocco è il vento caldo per eccellenza. Molto secco, ha origine nel deserto del Sahara, soffiando da Sud-Est e spingendosi poi verso il mediterraneo portando con sé una grande umidità e, talvolta, anche la sabbia proveniente dal deserto.

I venti periodici del Mediterraneo e le loro leggende

Come si può notare, molti di questi venti portano nomi di origine antica, molto spesso legati alle terre greche; a ognuno di loro era attribuita una leggenda, testimoniata anche da opere molto famose come l’Odissea.

In questo libro, infatti, i venti Austro e Libeccio venivano considerati figli di Eolo, ovvero il Dio dei venti. Questa divinità cercò di aiutare Ulisse in uno dei suoi tanti tentativi di ritornare a Itaca, la sua terra madre, e per farlo rinchiuse i venti in un’otre, raccomandandosi di aprirla soltanto quando fosse necessario.

eolo leggenda
Eolo, il dio del vento

I compagni di viaggio di Ulisse, però, convinti che in questo contenitore ci fossero dei tesori, l’aprirono mentre l’eroe stava dormendo e tale azione provocò la liberazione di venti fortissimi che diedero luogo a una terribile tempesta dalla quale solo Ulisse trovò salvezza.

Le antiche leggende, inoltre, narrano che Eolo aveva dato alla luce ben 12 figli e, tra questi, i due più importanti erano Austro ed Euro. Il primo, secondo i vecchi miti, era rappresentato bagnato perché portava sempre con sé la pioggia, mentre Euro era raffigurato da un vecchio con il mantello.

Sempre secondo le leggendarie credenze, i figli di Eolo, sei maschi e sei femmine, si sposarono tra loro e generarono nuovi venti.