Oggi la consideriamo un divertente passatempo e ci possiamo cimentare in tantissimi giochi diversi. Grazie alle molte pubblicazioni, sia su carta che online, ci possiamo allenare e trascorrere il tempo azionando gli ingranaggi del nostro cervello.

Ma chi ha inventato l’enigmistica? La storia dell’enigmistica ha inizio moltissimo tempo fa, con scopi molto diversi da quelli odierni.

Per poter comprendere meglio la sua storia, dobbiamo innanzitutto capire che cos’è l’enigmistica e cosa sono gli enigmi, da cui prende il nome: un enigma è infatti un testo o un’immagine che apparentemente ha un significato, ma sotto al quale se ne nascondono altri.

Lo scopo di chi si cimenta nella sua risoluzione è proprio quello di scoprire questi significati secondari, estrapolandoli solo dagli indizi che riesce a vedere.

Il primo tipo di gioco enigmistico di cui abbiamo notizia è costituito dagli indovinelli, ma oggi abbiamo a disposizione tanti giochi diversi, come i divertenti rebus e, soprattutto, le classiche e intramontabili parole crociate.

Dagli oracoli e indovinelli: le origini dell’enigmistica

Anche se non sappiamo con precisione chi abbia inventato l’enigmistica così come la conosciamo, siamo però a conoscenza dell’epoca in cui questo passatempo è nato e quali popoli erano soliti utilizzarlo, anche per scopi diversi da quelli odierni.

I Greci e i Romani, ad esempio, erano soliti interpretare segnali divini attraverso gli oracoli, la direzione del volo degli uccelli o la posizione delle viscere degli animali.

Essendo la soluzione tutt’altro che scontata, le interpretazioni che i sacerdoti davano al popolo erano a loro volta molto generiche e spesso richiedevano delle ulteriori interpretazioni per poterci cavare qualche insegnamento.

Nell’antichità si poteva trovare anche la dimensione ludica dell’enigmistica: infatti, alcuni degli indovinelli più famosi sono arrivati fino ai giorni nostri, come il famoso enigma che la Sfinge sottopone a Edipo nell’opera di Sofocle, dalla soluzione tutt’altro che scontata: “Chi, pur avendo una sola voce, ha quattro, due e tre zampe?”.

Un altro enigma famoso che arriva dall’antichità è il quadrato di Sator, un antenato delle odierne parole crociate formato solo da termini palindromi, cioè parole che si possono leggere in tutte le direzioni. Il quadrato di Sator è un enigma tanto complesso che ancora oggi non siamo sicuri della sua soluzione, né di come sia nato.

L’enigmistica ai giorni nostri: rebus e parole crociate

Uno dei vantaggi dei rebus è che sono composti di sole immagini quindi, complice anche il fatto che parte della popolazione dell’epoca non sapesse leggere, tutti potevano provare a risolverli. Tuttavia, non sappiamo esattamente quando questi giochi enigmistici sono nati e a chi dare il merito di questo divertente passatempo.

parole crociate

Per sapere chi ha inventato il gioco enigmistico più famoso, le parole crociate, occorre invece fare un salto avanti nel tempo, fino al ventesimo secolo e spostarsi a Città del Capo.

Qui Victor Orville, rinchiuso in carcere a scontare una pena per guida in stato di ebbrezza, trascorre le sue noiose giornate scrivendo parole su fogli di carta. Ne scrive una in orizzontale, poi un’altra in verticale e, se hanno almeno una lettera in comune, le incrocia. Se non riesce a trovare dei collegamenti tra le parole, aggiunge dei quadratini neri per dividerle. Alla fine, il foglio somiglia a una scacchiera coperta di lettere che a prima vista sembrano casuali, ma con un significato logico che le collega.

Il suo gioco, nato come un espediente per poter trascorrere il tempo della pena, diventa famoso in tutto il carcere e arriva fin sulla scrivania del direttore, che decide di portarlo al mondo esterno vendendolo a un giornale. Una volta scontata la pena e uscito dal carcere, Orville non deve più preoccuparsi della sua situazione economica, perché il suo gioco è ormai famosissimo e gli ha fruttato parecchi quattrini.

Insomma, come tutte le grandi invenzioni del passato delle quali non possiamo fare a meno nei giorni nostri, anche in questo caso non sempre ne conosciamo gli autori. Non sapremo chi ha inventato l’enigmistica, ma possiamo continuare a rendergli omaggio allenando la mente con essa.