La potatura è una pratica importante non solo per le piante, ma anche per gli alberi da frutto. Grazie a essa, infatti, gli alberi possono rigenerarsi e quindi produrre più frutti durante la loro stagione.

Il melo appartiene alla famiglia delle Rosaceae ed è la pianta da frutto più coltivata nel nostro paese.

Deve la sua notorietà non solo per i frutti squisiti che produce, ma anche per l’aspetto che assume durante la fase di fioritura.

Come per ogni pianta, anche l’albero di melo necessita di cure e di una potatura precisa tuttavia, seguendo alcuni accorgimenti, è possibile intervenire senza grosse difficoltà.

Caratteristiche principali del melo

Innanzitutto prima di conoscere più da vicino le modalità con cui potare l’albero di mele, è opportuno analizzare le caratteristiche principali di questa pianta da frutto.

Infatti il melo è noto tra i coltivatori soprattutto per la sua varietà di rami, ciascuno dei quali ha bisogno di ricevere cure specifiche.

Ecco, dunque, l’elenco dei rami che si trovano sul melo:

  • Rami misti: come suggerisce il nome stesso, si tratta di rami che possiedono gemme sia di tipo vegetativo che terminale;
  • Dardo: durante il primo anno di vita questo ramo non produce alcun frutto, ma dal secondo anno in poi comincia la produzione di mele, trasformandosi dunque in una gemma mista (cosiddetta lamburda fiorifera);
  • Birindello: si tratta di rami di poco spessore che possiedono sulla cima una gemma;
  • Lamburda fiorifera: nascono dalla metamorfosi del Dardo e, una volta conclusa la produzione di frutti, questi rami si trasformano in borsa grazie all’amido che producono;
  • Borsa: noti per produrre frutti di piccole dimensioni, questi rami possono essere potati oppure no; se si decide di lasciarli così come sono, possono generare a loro volta Dardi e Lamburde fiorifere;
  • Zampa di pollo (o di gallo): sono rami che non producono più frutti e che quindi possono essere rimossi.

Potatura del melo: tecnica e periodo ideale

Nel momento in cui si notano rami secchi viene d’istinto pensare che l’albero necessita di una potatura.

In realtà questo è fondamentale farlo nel momento più appropriato, altrimenti si corre il rischio di danneggiare l’albero stesso.

potatura albero di melo

Il periodo consigliato per potare il melo è a cavallo tra la primavera e l’estate, se invece si decide di scegliere i mesi autunnali il rischio che si corre è di bloccarne la crescita.

Una volta individuato il periodo più adatto, è importante accertarsi d’avere con sé gli strumenti adatti, i quali devono essere proporzionati alla grandezza dei rami.

Se il loro spessore raggiunge i 30 centimetri, allora basta la cesoia con i manici lunghi; diversamente se si è in presenza di rami spessi (oltre 90 centimetri), è necessario procurarsi una sega.

Convenzionalmente un albero di melo non viene mai potato se non supera i tre anni di vita. Raggiunta la maturità richiesta, allora si può procedere con la potatura.

Prima di cominciare a tagliare i rami, è necessario immaginare la forma giusta da dargli, la quale deve essere leggermente conica.

Tuttavia è bene tenere a mente che il tronco del melo è connesso a un ramo e da entrambi partono altri rami portanti che, negli esemplari più grossi, non sono più di sei. Tutto ciò che è in più deve essere tagliato.

L’angolazione perfetta dei rami deve essere compresa tra i 45 e 50°; se inferiore, aumenta la probabilità che questi si spezzino durante il periodo di fruttificazione, se maggiore invece l’arbusto produrrà pochi frutti.
Per dare all’albero un aspetto più ordinato è necessario rimuovere i succhioni: si tratta di germogli in più che non sono funzionali alla produzione di frutti e che possono essere tagliati anche durante il periodo autunnale.

Quali rami tagliare dal melo

Per far ripartire la produzione dei frutti, è necessario tagliare tutti i rami secchi, colpiti da malattie o scoloriti.

Se i rami presentano i germogli, è bene dare un taglio al di sopra di questi. È importante che il taglio sia angolato, in modo tale da consentire alla pioggia di scivolare anziché stagnare.

Vanno rimossi anche i rami che si incrociano tra loro e quelli che crescono in basso: in questo modo vi è un maggiore circolo d’aria e passa più luce, elementi indispensabili per la produzione di frutti.

Se l’albero è già anziano, con molta probabilità presenta i cosiddetti verticilli: si tratta di rametti minori che sorgono nella parte più estrema di un ramo.

Molti di essi tendono a svilupparsi nella stessa area, indebolendo così il ramo che sarà incapace di reggere sia il loro peso che quello dei frutti.

Per risolvere questo problema è necessario individuare il verticillo più sano e conservarlo, il resto invece va tagliato.