Gli stereogrammi sono immagini piane bidimensionali in cui i due occhi che osservano percepiscono l’immagine in due modi differenti. Si tratta quindi di un inganno ottico che trasmette un’illusione di profondità.

Scopriamo insieme cosa sono di preciso e come riuscire a vederli!

Cosa sono gli stereogrammi

Come abbiamo accennato, gli stereogrammi sono una serie di immagini astratte che nascondono un’illusione ottica tridimensionale che si svela all’individuo solo attraverso alcune tecniche specifiche di visione.

Un tempo questo termine definiva solo un tipo di immagine, che poteva essere vista tramite l’uso di uno strumento particolare chiamato stereoscopio.

antico stereoscopio con immagine in bianco e nero

Ad oggi, invece, include anche altre tipologie di visioni tra cui gli auto stereogrammi e gli anaglifi. Queste ultime rappresentano un’immagine stereoscopica, che, se osservata mediante appositi occhiali dotati di due filtri di colore complementari l’uno rispetto all’altro, fornisce un’illusione di tridimensionalità.

All’inizio può sembrare quasi impossibile riuscire a mettere a fuoco la forma finale!Con il giusto allenamento e utilizzando alcune particolari tecniche, è possibile ottenere il risultato desiderato con estrema facilità.

Infatti, ad un primo sguardo, gli occhi percepiranno solo un insieme di colori e di forme che nulla hanno a che vedere con l’immagine finale.

Il trucco è davvero molto semplice! Attraverso delle tecniche particolari, che a breve ti illustrerò, le strisce che compongono l’immagine si sovrappongono l’una all’altra componendo una figura tridimensionale.

Come nascono gli stereogrammi

Lo stereogramma nasce da una relazione specifica tra la vista e il cervello.
Tutti gli esseri viventi che hanno gli occhi sullo stesso lato sono infatti in grado di percepire la profondità degli oggetti presenti davanti a loro. Questo accade poiché l’occhio destro permette di vedere l’immagine ed un poco del lato destro di essa, mentre l’occhio sinistro, percepisce un poco del lato sinistro della stessa.

L’angolo di convergenza quindi varia a seconda della distanza dell’osservatore e ciò che è posizionato su distanze diverse viene percepito come due forme distinte dagli occhi.

Il risultato, quindi, è una visione tridimensionale, detta anche visione stereoscopica o binoculare. Ciò avviene dalle informazioni che il cervello è riuscito a raccogliere riguardo la profondità dell’immagine stessa.

Per creare gli stereogrammi quindi vengono utilizzate due parti complementari destinate ognuna ad un occhio.
Tali figure vengono percepite in modo separato dal cervello che subisce questa illusione di profondità.

Come vedere gli stereogrammi

Per riuscire a vedere gli stereogrammi in modo corretto, è necessario fare un po’ di allenamento per comprendere il metodo più adatto.

Il tempo di pratica è differente a seconda del soggetto, ma una volta appresa la tecnica sarà davvero molto facile riuscire a visualizzare queste immagini tridimensionali.

Le tecniche che ti illustrerò si differenziano l’una dall’altra per il metodo di messa a fuoco:

  • Un punto nel vuoto. La prima tecnica si basa sul posizionare gli occhi come quando si fissa un punto nel vuoto. All’inizio l’immagine non sarà ben definita, ma, continuando a fissare il centro, la figura si mostrerà nella sua tridimensionalità. Per riuscire in modo più rapido nell’impresa alcune persone immaginano di fissare un punto distante dietro al monitor;
  • Visione incrociata. La seconda tecnica che ti spiegherò consiste nel guardare con l’occhio destro a sinistra e viceversa. In questo modo si manifestano tre copie della stessa immagine che convergeranno in un’unica figura tridimensionale nel momento in cui gli occhi ritornano alla loro posizione normale;
  • Avvicinamento. È una delle tecniche più utilizzate. Questa consiste nell’incrociare gli occhi come nella tecnica precedente e avvicinarsi così tanto all’immagine da toccare con la punta del naso la superficie dello schermo o del foglio. A questo punto è sufficiente allontanarsi pian piano continuando a fissare il punto iniziale;
  • Visione parallela. Per utilizzare quest’ultima tecnica può essere utile porre una mano in direzione verticale tra i due occhi per separare in modo netto i campi visivi. A questo punto bisogna guardare oltre l’immagine per riuscire ad avere una visione tridimensionale della stessa.

Le tecniche sono tutte valide allo stesso modo, la scelta di quale utilizzare varia solo in base a fattori soggettivi e alla preferenza di ogni individuo.
Ogni persona infatti ha un campo visivo differente e solo con l’allenamento è possibile capire quale tecnica sia la più adatta.